LO SCOIATTOLO SCIURUS VULGARIS NEL PARCO FLUVIALE REGIONALE DELLO STIRONE (EMILIA-ROMAGNA) release_pxgrxj7maffsxpurswjhtgzige

by Bonizzoni, Tralongo

Released as a article-journal by IV Congr. It. Teriologia.

2003  

Abstract

Lo studio è stato avviato raccogliendo e localizzando su cartografia tutte le segna-lazioni di presenza dello scoiattolo sul territorio dell'area protetta. Sono state quin-di selezionate sei aree con diverse tipologie forestali (querceto xerofilo, castagneto, bosco ripariale, bosco misto mesofilo, querceto misto e boscaglia di latifoglie con robinia), sulle quali sono state svolte indagini relative alla densità di popolazione e alla potenzialità dell'habitat per la specie. Il censimento dei nidi, effettuato da dicembre a marzo, ha fornito informazioni relative alla specie arborea utilizzata, all'altezza della pianta, all'altezza da terra del nido e alla tipologia ambientale. Nelle aree di studio sono stati riscontrati valori di densità variabili da 0,2 a 1 indi-vidui/ha; tali valori sono paragonabili a quelli relativi a indagini su popolazioni dell'Italia settentrionale, in boschi di latifoglie. È anche confermata la capacità della specie di raggiungere densità di popolazione abbastanza importanti in presenza di buone disponibilità alimentari, anche in vicinanza di insediamenti antropici. La tecnica di monitoraggio con "hair-tube" è stata utilizzata per ricavare un indice di abbondanza della specie nelle singole aree di studio e confrontarle tra loro. In ognuna delle aree è stata inoltre effettuata una valutazione delle risorse trofiche su transetti, costituiti da tre parcelle di un m 2 ciascuna. Per un anno, con cadenza mensile, si è proceduto alla raccolta e al conteggio su tali parcelle di tutti i semi uti-lizzabili come alimento dallo scoiattolo (nel Parco dello Stirone, essenzialmente acero campestre, carpino bianco, castagno, nocciolo, noce e roverella). Dal contenuto calorico dei diversi semi, è stato possibile stimare il valore energeti-co complessivo di ciascuna parcella e attribuire ad ogni area una minore o maggio-re vocazionalità per la specie. La specie risulta presente nel Parco nelle aree collinari e anche alle quote più basse, senza apparenti differenze di densità tra le diverse zone altimetriche. Il principale fattore limitante per lo scoiattolo nel Parco è rappresentato dalla scar-sa disponibilità di cibo in alcune aree e in particolare nei popolamenti forestali intensamente utilizzati a ceduo, dove si registra una ridotta presenza di alberi con buona produzione di semi. Non è comunque da sottovalutare la mortalità dovuta all'impatto con autoveicoli sulla viabilità ordinaria. 112
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Type  article-journal
Stage   unknown
Year   2003
Work Entity
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Revision: ffbf2ee3-6056-40f0-8f2b-a0225041a40b
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