Ipogonadismo: una malattia metabolica release_iv57dhkd4reajjys5kkoy4kzyq

by Laura Mongioì, Rosita Condorelli, Sandro Vignera, Aldo Eugenio, Calogero Maurizio, Di Mauro

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Abstract

Obiettivi Imparare a non sottovalutare l'effetto del diabete e delle problematiche metaboliche sulla funzione gonadica e, viceversa, a inquadrare correttamente i pazienti ipogonadici dal punto di vista metabolico Parole chiave Diabete mellito Disfunzione erettile Ipogonadismo Indirizzo per la corrispondenza Rosita a. CondoRelli rositacondorelli@email.it 71 CASO CLINICO Premessa Ormai da molti anni è nota la relazione biunivoca tra diabete mellito tipo 2 (DM2) e ipogonadismo: il paziente con DM2 o con sindrome metabolica è più frequentemente ipogonadico, ma è anche vero che il soggetto ipogo-nadico è più spesso affetto da sindrome metabolica e/o DM2 rispetto alla popolazione generale; gli esatti meccanismi sottostanti a tale associazio-ne, tuttavia, non sono stati ancora del tutto compresi. Molti studi hanno evidenziato che i pazienti con DM2 presentano livelli ematici di testosterone (T) totale significativamente inferiori rispetto a uo-mini non diabetici; in particolare, nei soggetti affetti da obesità e iperin-sulinemia, condizioni secondarie a insulino-resistenza e frequentemente riscontrabili nel DM2, si verifica una riduzione dei livelli sierici di T totale (e quindi un quadro di ipogonadismo), correlabile a più bassi livelli di glo-bulina legante gli ormoni sessuali (sex hormone-binding globulin, SHBG), dovuti, a loro volta, a una ridotta sintesi epatica di tale proteina 1. In sog-getti obesi, iperinsulinemici e diabetici, inoltre, si assiste anche a una ri-duzione del T libero e di quello biodisponibile. A tal proposito, si ricorda che attualmente non è raccomandato il dosaggio del T libero, in quanto a oggi non esiste ancora un metodo di laboratorio ben standardizzato per la sua misurazione, mentre può risultare di grande utilità il calcolo del T biodisponibile, per il quale esistono apposite formule, quali quella di Ver-meulen, che prevedono semplicemente il dosaggio del T totale, dell'SHBG e dell'albumina (Free & Bioavailable Testosterone calculator: http://www. issam.ch/freetesto.htm). Un'altra ipotesi volta a spiegare il legame tra DM2 e ipogonadismo è quel-la secondo cui in presenza di obesità e insulino-resistenza si possa ve-rificare una compromissione della steroidogenesi a livello delle cellule di Leydig, sia a causa dell'insulino-resistenza stessa a questo livello, sia per l'azione di ormoni o citochine prodotti dal grasso viscerale. Ricordiamo, inoltre, che DM e obesità aumentano indipendentemente il rischio di di-sfunzione erettile (DE). Infine, non si deve dimenticare che, considerata la fascia di età mag-giormente colpita da DM2, potremmo trovarci di fronte a quadri di ipo-gonadismo a insorgenza tardiva (late onset hypogonadism, LOH), cioè un progressivo calo dei livelli di T totale e libero, accompagnato ad aumento dell'SHBG, che si verifica con il passare degli anni e non attribuibile a ma-lattie, farmaci e fumo di sigaretta 2. 1° Step Il signor G.Z. ha 55 anni, pesa 93,7 kg, ha un'altezza di 1,72 m e conse-guentemente un indice di massa corporea (BMI) di 30,42 kg/mq (obesi
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