ANEDDOTI CIVILE E LETTERARIA
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by
Joseph Chalier, Federico Leopoldo
Abstract
di Stolberg, in una sua lettera da Napoli dell' 11 febbraio 1792, dopo aver detto che poco pih di un anno innanzi, quando i sovrani di Napoli lasciarono il loro regno per un lungo viaggio che durò molti mesi, il capolazzaro Nicola Sabato promise loro d'invigi-lare sulla tranquillità della capitale, e che perciò visitava regolarmeilte i principi e le principesse reali e il primo ministro Acton per dare loro conto dell'andamento delle cose, racconta : Una volta egli corse tutto accaldato dalllActon e chiese di parlargli.-Ilcz veduto-disse-un uomo, che è vestito come un pellegrino, sulla gran piazza (il Mercato). Distribuisce biglietti francesi, che nè io nè alcuno dei nostri potè intender quel che contenevano, e fa baciare una pietra che dovrebbe essere delle rovine della Bastiglia. Certo, egli vuole eccitare un tumulto! Noi volevamo get-tarlo a mare, ma io pensai di conoscere prima la vostra opinione. Direi che do-vremmo gettarlo subito a mare.-I1 ministro stentò a cali.riarlo e a fargli com-prendere che era necessario anzitutto 1111 interrogatorio. Egli tornava sempre sulla necessità di gettare a mare il provocatore! Quando il ministro disse che voleva dai soldati far condurre quell'uonio in prigione, Nicola rispose che per questo non erano necessari soldati, e che se ne sarebbe incaricato lui. Infatti, l'uomo fu condotto dai lazzari in prigione. I biglietti erano pieni di parole se-diziose. L'agitatore era uno degli eniissari che la sollecitudiiie dei clubs francesi spargeva per tutta l'Europa a illuminare i popoli, migliorarli, renderli felici. Se-condo l'universale diritto delle genti, lo si sarebbe dovuto impiccare. I1 governo si accontentò di relegarlo nell'isola di Maretimo, una delle Egadi, al lato occi-dentale della Sicilia (I). Chi era quel finto pellegrino? Senza dubbio alcuno, il famoso Joseph Chalier, che, non coine emissario dei clubs francesi ma per sua propria ispirazione e passione, faceva quella sorta di propaganda. Si legge, in-fatti, nella biografia che di lui scrissero i suoi amici e correligionari, Bernascon e Lauras: Il vit avec enthousiasme le reiiversement de la Bastille, ce niotlument affreur du despotistne des rois, ce sépulcre odieux où l'on engloutissait des vivantec victimes; la destruction de cet édifice fut pour Chalier une de ses plus douces jouissaiices, il acheta quelques debris de pierres et des fragaents d'écrits, trouvhc (I) Reise in Dez~tschlnnd, Sclzweitq, Ifalien z~nd Sirilien, zweiter Band (Konigsberg u. Leipzig, Nicolavius, 1794)~ 11, 295-99.
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